Il ritorno a scuola al tempo del Covid-19

Come accompagnare i bambini in questa esperienza?

Un’esperienza centrale in questi giorni nel contesto socioculturale italiano è rappresentata dal rientro a scuola. Molti bambini e adolescenti si confronteranno con una realtá scolastica stravolta negli spazi, nell’organizzazione e nelle modalità di stare in relazione.

È una sfida complessa, che non coinvolge solo gli alunni ma anche le famiglie e il personale scolastico. Sintonizzandosi sull’età infantile e sulla scuola primaria, si approfondiranno le implicazioni psicologiche ed emotive che incideranno inevitabilmente sugli esiti dell’esperienza.

Il Covid-19 ha rappresentato un fenomeno paranormativo e traumatico ed ha enfatizzato timori che anticamente hanno riguardato le note emotive del vissuto umano. Il virus invisibile e letale ha infatti manifestato e concretizzato violentemente tre aspetti fondamentali: la paura dell’altro; l’interconnessione tra le persone e l’impossibilità di controllare tutto.

Ogni evento critico racchiude in sé possibilitá di crescita e maturazione, se attraversato con la predisposizione alla riflessione e all’assunzione di responsabilità. 

Le consapevolezze che il Covid-19 può favorire riguardano la necessità di interrogarsi sui precedenti modi di vivere e di stare in contatto con l’altro, quindi stimolando la ricerca di senso della propria esistenza.

Se per gli adulti i processi di pensiero ed emotivi possono gioviare di una consolidata capacità di comprensione razionale degli eventi, per i bambini è più complesso, nonostante le loro risorse  straordinarie di adattamento.

Comprensibilmente, i genitori possono vivere con preoccupazione il rientro a scuola dei propri figli. Altresì, gli insegnanti possono affrontare con difficoltà le insidie presenti nella nuova realtà scolastica e le grandi responsabilità a cui sono esposti.

La consapevolezza imprescindibile per poter occuparsi dei vissuti psicologici ed emotivi dei bambini consiste nel riconoscere che gli stessi non sono svincolati da quelli degli adulti di riferimento.

L’esperienza scolastica al tempo del Covid-19 può costituire uno specchio amplificatore di una specifica difficoltà che molti genitori hanno incontrato anche senza pandemia in corso: l’ansia da separazione.

Affrontare il distacco dai propri figli non è  un’operazione semplice, per quanto necessaria ed evolutiva. In un momento in cui, oltre alle angosce interiori esiste un pericolo reale, le difficoltà genitoriali nel separarsi dai propri bambini possono intensificarsi, anche alla luce di un lungo periodo in cui gli stessi sono rimasti a casa sotto il loro controllo.

Se un genitore vive con apprensione i movimenti separativi del proprio figlio, egli interiorizzerá l’ansia genitoriale e con molta probabilità il suo adattamento all’ambiente scolastico extra-familiare incontrerà delle notevoli difficoltà. 

Il disadattamento del bambino può alimentare la pre-esistente ansia del genitore, innescandosi un circolo vizioso e una tensione emotiva di complessa gestione.

È quindi fondamentale che i genitori siano consapevoli dei propri stati emotivi e che possano prendersene cura, così da riuscire a porre un confine chiaro e protettivo con il bambino, che si sentirá più libero nelle proprie esplorazioni.

Per quanto riguarda il personale scolastico è importante riconoscere che i bambini necessitano di riferimenti sicuri e di tempo per ambientarsi nella nuova realtà. 

Le istituzioni che ci governano spesso possono trasmettere confusione e sfiducia ma è auspicabile poter essere proattivi per ciò che concerne il proprio ruolo. Ciò non significa che gli adulti possiedono un dono di onnipotenza e che tutto dipende da loro ma risulta necessario considerare il bambino non come un isola, bensì in connessione con i propri cari.

Il pericolo esiste ed è importante nè enfatizzarlo con una quota di ansia eccessiva, nè negarlo ricorrendo a condotte poco responsabili.

Famiglia e scuola costituiscono due contesti di sviluppo fondamentali e la loro collaborazione è oggi, più che mai, indispensabile per garantire ai bambini riferimenti adulti coerenti e cooperativi, che possano trasmettere messaggi educativi in sinergia e che possano far sperimentare ai più piccoli sicurezza e protezione, accompagnandoli nelle loro sfide evolutive.

A cura della Dott.ssa Giulia Gregorini, Psicologa – Psicoterapeuta