Fratelli figli unici

L’odierna società vede protagoniste molteplici nuove forme di famiglia, oggetto di osservazione e discussione collettiva. Se molta attenzione è stata dedicata all’innegabile importanza della qualità del rapporto genitori-figli sembra essere meno diffusa una riflessione attenta e condivisa su un’altra relazione fondamentale, quella tra fratelli.

La fratria si costituisce come il primo laboratorio sociale in cui il bambino può apprendere le abilità di cooperazione e di sana competizione. L’ordine di genitura, il sesso, la differenza di età sono variabili che evidentemente incidono sulla particolare modalità di costruire un legame fraterno, che per essere compreso è necessario ampliare lo sguardo all’intero sistema familiare.

Fondamentale è infatti la qualità della relazione coniugale tra i genitori: nelle situazioni in cui vi sono conflitti espressi o latenti, separazione complesse è frequente che un figlio possa essere triangolato, coinvolto nella dinamica di coppia proteso a prendere le parti di uno dei due genitori, configurandosi come “avvocato difensore” di uno e “giudice” dell’altro.

Sovente accade che si configurino due “squadre” che vedono schierarsi uno o più figli da parte di mamma e uno o più figli da parte di papà, riproponendosi quindi nella relazione fraterna una dinamica conflittuale che appartiene in realtà al piano genitoriale e coniugale.

Altresì può verificarsi che un figlio eccessivamente coinvolto nella dinamica di coppia coniugale assuma il ruolo di “mediatore” del conflitto, salendo metaforicamente al piano generazionale superiore, non potendo godere di un confronto “alla pari” con i propri fratelli o sorelle e ponendosi come il “terzo genitore”.

Affinchè si possa evolvere da una relazione tra figli, intermediata dai genitori, ad una relazione tra fratelli è fondamentale che all’interno del sistema familiare possano quindi delinearsi confini chiari e flessibili tra un individuo ed un altro e tra i vari sottosistemi (coppia coniugale, relazione madre-figlio/padre-figlio, fratria ecc.).

Per un genitore è fondamentale acquisire la consapevolezza che un figlio non è un prolungamento personale ma una persona distinta e che è importante che le proprie aspettative e i propri bisogni non invadano il rapporto tra i propri figli, riconoscendo come una buona relazione tra fratelli, la possibilità che essi costituiscano una “squadra” sia una risorsa e un fattore protettivo nello sviluppo e nella crescita.

Analogamente è importante che anche i figli crescendo sviluppino una consapevolezza sulla necessità di saper porre il giusto confine rispetto alle dinamiche di coppia coniugale e sul proprio diritto a godere della relazione con entrambi i genitori, nonché con i propri fratelli e sorelle.

L’esperienza relazionale vissuta tra fratelli e interiorizzata influenzerà inoltre le proprie scelte affettive, il legame di coppia simbolicamente richiama infatti presumibilmente ad un confronto alla pari, all’interno dello stesso piano generazionale, le cui le radici risiedono nel legame fraterno.

A cura della Dott.ssa Giulia Gregorini

Psicologa – Psicoterapeuta